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Lohscheller: “Polestar ha invertito la tendenza su ricavi e vendite. La Ue non cambi idea sul 2035”

Lohscheller: “Polestar ha invertito la tendenza su ricavi e vendite. La Ue non cambi idea sul 2035”

MONACO - “Controllo dei costi, aumento dei punti vendita e buoni prodotti: così Polestar ha invertito la tendenza negli ultimi mesi”. Michael Lohscheller, il nuovo ceo della casa svedese controllata da Geely, a margine della presentazione della nuova e potentissima GT elettrica Polestar 5 all’IAA di Monaco, spiega così i segnali di ripresa del gruppo che appena un anno fa sembrava in profonda crisi. E in questa intervista spiega la sua cura.

Dottor Lohscheller, com’è oggi la situazione finanziaria e di vendite di Polestar?

“Allora, prima di tutto, possiamo migliorare molto. Abbiamo aumentato le nostre vendite nella prima metà dell’anno del 51%. È un risultato molto forte e ha molto a che fare sia con una maggiore presenza di punti vendita, sia con l’arrivo di nuovi modelli, come Polestar 4. Questi due elementi ci hanno aiutato ad accrescere le vendite”.

Ma i risultati finanziari non sono ancora positivi.

“Se guardiamo i nostri risultati finanziari pubblicati l’anno scorso, i ricavi sono cresciuti molto, di oltre il 56%. Il nostro margine lordo però non è ancora positivo, quindi cerchiamo di ottimizzare il mix prodotto-Paese, e parallelamente i costi stanno diminuendo”.

Come fate a ridurre i costi?

“Concentrandoci, stabilendo priorità, non facendo tutto. Anche nel marketing: preferiamo più eventi dal vivo invece che la televisione. Quindi focus, vicinanza alle persone, e più collaborazione con la rete, perché gli agenti conoscono meglio i clienti. In Italia, per esempio, un agente italiano sarà sicuramente più bravo di me a vendere un’auto in Italia”.

Avete appena presentato la Polestar 5, arriveranno altri modelli a breve?

“Il prossimo sarà la Polestar 7, un Suv compatto che lanceremo nel 2028”.

Qual è il mercato migliore per Polestar?

“Il Regno Unito. È molto forte”.

E pensate di entrare in altri mercati?

“Abbiamo deciso di entrare in Francia, che per noi è un mercato importante. Abbiamo altre idee, stiamo esplorando nuove opportunità, altri mercati, ma l’Europa è la priorità”.

Polestar è un marchio fortemente legato al design che caratterizza tutti gli attuali modelli. Pensate di cambiarlo o siete soddisfatti?

“Credo che il carattere sia già molto buono. Lo svilupperemo ancora, certamente, ma sarà un’evoluzione, non una rivoluzione”.

Cosa pensa del dibattito con l’Unione Europea riguardo al termine del 2035 per lo stop ai motori termici? Sarebbe un problema per Polestar che lei afferma essere l’unico marchio europeo che produce solo auto elettriche se venisse abbandonato quell’obiettivo?

“Noi manteniamo le promesse. Ne abbiamo discusso per molti anni e vogliamo mantenere la direzione: il futuro della mobilità sarà a zero emissioni e le auto elettriche hanno un ruolo fondamentale. Quindi credo che la rotta vada mantenuta non cambiata”.

Ok, ma forse potreste guadagnare molto vendendo i vostri crediti CO?, o no?

“La situazione non cambierà così rapidamente. Bisogna dare continuità. Mi preoccupano i consumatori: rischiano di pensare “qual è la direzione?”. Serve chiarezza e coerenza. Dobbiamo investire nel futuro, non nel passato”.

Quindi non è d’accordo con i costruttori che chiedono un rinvio della scadenza del 2035?

“No, per niente”.

repubblica

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